MARCO GUIDI
Il passaggio generazionale ad alto potenziale di crescita
Prima di accomodarci per l’intervista, Marco Guidi e io scambiamo due chiacchiere informali di fronte a una tazza di tè, ma già dopo poche battute stiamo passando con scioltezza dal tempo libero al lavoro e viceversa.
Infatti zootecnia ed equitazione, per Marco, non sono unicamente attività lavorative: sono passioni che si estendono alla vita privata pur essendo impegnative e faticose, anche dal punto di vista fisico. A volte perfino rischiose: da cavallo si può cadere, per esempio. Lui fa spallucce e dice semplicemente “Beh, cose che capitano”.
In effetti ha l’aria del ragazzo alla mano: sarà il ciuffo di capelli spettinati sulla fronte come Clark Kent, o più probabilmente quel contegno cordiale e insieme serio, quasi meditabondo. Si è preparato un elenco di argomenti che vorrebbe toccare nel corso dell’intervista, vuole essere sicuro di ricordarsi tutto. Fra una domanda e l’altra mi chiede: “E tu, che impressione hai ricavato dal nostro sito?” Gli rispondo: “Come prima cosa l’idea che sia un mega-negozio, c’è una quantità di prodotti pazzesca”. Lui commenta a mezza voce: “Bene. Sì, bene.”
Di primo acchito, sembrerebbe insolito che una persona tanto legata alla natura abbia un occhio di riguardo anche per la tecnologia; invece, quando Marco indica il poster che riproduce l’immagine della app Agri-Zoo, c’è orgoglio nel gesto e nelle parole, la consapevolezza di aver dato un valore aggiunto all’azienda di famiglia.
Il punto di mezzo, la dimensione creativa.
Che cos’è per te Agri-Zoo?
Agri-Zoo è l’azienda di famiglia, dove sono cresciuto: la fondarono nel 1990 mio padre e mia madre. All’inizio era un negozietto sotto casa loro, in cui vendevano prodotti per l’agricoltura e poi anche articoli per l’equitazione e l’allevamento.
Prima ancora del negozio, mio padre si era già fatto strada nell’ambiente, commercializzando recinti elettrici e fornendo l’assistenza per montaggio e installazione. Si trattava di un prodotto pionieristico per quei tempi: serviva non solo per evitare che gli animali varcassero i confini degli allevamenti, ma anche per impedire alla fauna selvatica di introdursi in zone agricole o proprietà private.
E tu come sei approdato al timone?
Per gradi. Dopo aver studiato Agraria a Cesena, ho iniziato a occuparmi di alcune mansioni, in particolare pensavo alle spedizioni e alle consegne. Tanti chilometri sul furgone!
Un po’ alla volta ho preso in mano i contatti con i fornitori e le trattative, e infine la gestione dei dipendenti. Da quattro o cinque anni sono amministratore unico dell’azienda.
È un ruolo di responsabilità. Riesci a non fartene fagocitare?
Sì perché mi sono dato un’organizzazione rigorosa, che tenga conto dei miei hobby e della mia vita privata. Per esempio mi piace andare a cavallo, la passione per gli animali e la vita all’aria aperta è proprio di famiglia.
C’è tanto lavoro dal lunedì al venerdì, ma riesco a tenere per me i fine settimana, tranne in alcuni casi eccezionali.
Assumere il timone dell’azienda è stato difficile?
Un po’. Subentrare ai genitori all’inizio è problematico, ci sono abitudini e visioni diverse… ma alla lunga abbiamo trovato un equilibrio, anche alla luce dei risultati e dei feedback ricevuti dai clienti.
Mio padre ogni tanto fa ancora capolino, ma lui è una di quelle persone che a dispetto dell’età non riescono mai a stare ferme: così si è reinventato allevatore e ha – di nuovo – un lavoro tutto suo.
Chi manda avanti Agri-Zoo insieme a te?
Anzitutto mio fratello, che segue la parte relativa al magazzino e agli ordini che arrivano via web, e poi una bella squadra di dipendenti.
Con loro cerco di avere un atteggiamento di grande serenità: ovviamente devo indirizzare il lavoro, ma in linea di massima li lascio procedere a modo loro, senza tenergli il fiato sul collo. Un’atmosfera rilassata credo porti anche a una maggiore efficienza.
Ci sono stati cambiamenti nel vostro settore, nel corso degli anni?
La globalizzazione ha cambiato tutto, ha impresso una specie di accelerazione all’intero mercato. Per esempio ci sono sempre più canali distributivi, quindi è difficile (talvolta impossibile) conservare le esclusive su determinati brand.
I fornitori stessi sono diventati meno malleabili e più orientati al profitto sul breve termine; in più sono spariti tanti piccoli rivenditori intermedi, che anni fa costituivano il 50% dei nostri clienti. Ora abbiamo più clienti finali, quelli che comprano al dettaglio.
Chi sono i vostri clienti?
Abbiamo una clientela eterogenea. Geograficamente copriamo tutta l’Italia con consegne dirette o vettori; in negozio vengono a visitarci direttamente clienti dalle Marche fino alla zona di Bologna, più qualcun altro in giro per il resto del Nord-Italia, senza contare il turismo estivo.
Con gli articoli per la zootecnia e allevamento ci rivolgiamo ovviamente al mercato degli allevatori, con tutto ciò che serve per la cura degli animali, lo stoccaggio, la disinfestazione, la pulizia, anche i prodotti veterinari. E i recinti elettrici.
Poi c’è tutto il settore dell’equitazione, che si rivolge per esempio alle forze dell’ordine, con i reparti dei militari a cavallo, o ad associazioni per il recupero di cavalli abbandonati o maltrattati come la Progetto Islander fondata da Nicole Berlusconi.
E soprattutto alle scuderie: dai piccoli maneggi con pochi cavalli a quelli di grosso calibro, dove si praticano ad alto livello l’equitazione e il salto a ostacoli che, lo ricordo, non sono passatempi ma discipline olimpioniche.
E i privati?
Abbiamo diversi clienti privati in tutta Italia che si affidano a noi e scelgono i nostri prodotti.
Sono per la gran parte clienti fidelizzati, che spesso hanno iniziato ad acquistare da noi perché non sono riusciti a reperire facilmente da altre parti i prodotti richiesti.
Sono piccoli allevatori, o proprietari di cavalli sia sportivi che da passeggiata, così come hobbisti che allevano animali per il puro gusto di allevare e avere la compagnia di qualche animale.
Come vi proponete sul mercato?
Globalizzazione significa anche internet. Sfruttiamo le vendite online da più di vent’anni, ma l’anno scorso abbiamo deciso di fare un salto in avanti e abbiamo commissionato a Idexa Web la realizzazione di un nuovo sito internet basato sulla piattaforma Magento2, perché anche il programma di e-commerce fosse nuovo e più efficiente di quello che usavamo in precedenza.
Inoltre ci serviamo di pubblicità pay per click, su Google e su Facebook, e anche di questa parte si occupa la web agency. Pensiamo noi direttamente, invece, alle inserzioni e ai post sui social, perché lì sono richieste competenze specifiche sull’argomento, quelle che solo noi possiamo fornire.
Agli utenti piace sentirsi parte di una community, vedere che dall’altra parte ci sono persone appassionate della materia quanto loro, che parlano la stessa lingua.
E fuori dal web?
Ci sono le fiere, sia per la zootecnia che per l’equitazione. Ne visitiamo un paio all’anno muovendoci soprattutto fra Germania e Francia, dove hanno sede alcuni fra i nostri principali fornitori.
A queste fiere, riservate agli operatori del settore, andiamo per visionare le novità e prendere contatti; finalizziamo gli acquisti in un secondo momento.
Ci sono poi le fiere con cui invece siamo noi a proporci al pubblico, e in tal senso la principale è ovviamente la Fiera Cavalli di Verona che nel mondo dell’equitazione è un vero e proprio evento: quattro giorni con qualcosa come 160.000 visitatori.
A giudicare dal sito, trattate un numero impressionante di articoli.
L’offerta è sempre stata in aumento, fin dal 1990. Oltre agli articoli che nel nostro settore è normale proporre, cerchiamo anche prodotti di nicchia, che non tutti hanno.
Per esempio sistemi di recinzione innovativi o sistemi per aiutare la gestione quotidiana dell’allevamento o marchi particolarmente prestigiosi: soprattutto nell’ambito del made in Italy, che fa la sua parte, per esempio, nella pelletteria e nell’abbigliamento da equitazione (selle, stivali, caschi, giacche, protezioni…).
Quindi l’idea è di farvi notare rispetto alla concorrenza.
Certo. Per la stessa ragione, oltre che per praticità, abbiamo lanciato (sempre con Idexa Web) una fantastica app che serve al cliente quando ci fa visita nello showroom del negozio: se vede un articolo interessante su cui vuole sapere di più, gli basta scansionare il codice a barre con il cellulare e riceve subito una serie di informazioni.
Naturalmente può anche rivolgersi a noi, ma per chi preferisce essere autonomo l’app è uno strumento utile.
La chiave per arrivare al cuore dei clienti?
Come in qualunque settore, il valore aggiunto è la professionalità. Che si traduce in attenzione nel rispondere alle richieste, puntualità nelle consegne, cortesia e affidabilità nel fornire assistenza in caso di bisogno; e questo vale per il medio rivenditore come per il piccolo privato. Inoltre cerchiamo di mantenere i prezzi concorrenziali e, nel contatto con il pubblico, di far sentire dal vivo ciò che cerchiamo di trasmettere anche dai social e dal sito: la competenza sull’argomento e la passione che ci guida.
Intervista a cura di Velma J. Starling